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Bionic reading: tool di ultima generazione per esperienze di lettura inclusive e personalizzate

Nell’era della comunicazione, in cui diffondere e accedere a informazioni, cultura e condividere esperienze sono ormai must irrinunciabili, la fruizione di testi e di ogni tipo di divulgazione scritta per molti, purtroppo, non è così scontata. Sempre più spesso, soprattutto tra i giovani, si riscontrano difficoltà nella comprensione dei testi come dislessia, bassa attenzione visuo-spaziale, incapacità di concentrazione. Ma con l’avvento di tecnologie informatiche, device e software sempre più sofisticati, negli ultimi anni la ricerca sulla dislessia e sulle strategie di trattamento più efficaci ha iniziato a includere sistemi sempre più innovativi per facilitare la velocità e l’accuratezza di lettura: tra gli altri – oltre Easy Reading Font, carattere tipografico ad alta leggibilità nato a Torino nel 2010 –, uno tra i più recenti e affascinanti è il Bionic Reading (lettura bionica). Si tratta di un’innovazione rivoluzionaria che, integrando le tecnologie atte a migliorare l’esperienza di lettura (occhiali bionici o lenti intelligenti), attraverso funzionalità come il riconoscimento ottico dei caratteri e la regolazione automatica del contrasto si adatta alle esigenze specifiche dell’utente offrendo un accesso più inclusivo ai contenuti scritti. Andando oltre la semplice correzione visiva, questo metodo introduce anche la possibilità di traduzioni istantanee, ricerche rapide e sintesi automatiche del testo, ampliando non solo l’accessibilità per le persone con disabilità visive, ma migliorando l’efficienza e la comprensione da parte di tutti. Ideato dal designer tipografico svizzero Renato Casutt e insignito del German Design Award 2023 e del German Innovation Award 2023, il Bionic Reading è un particolare sistema di visualizzazione del testo consistente nell’evidenziazione tramite grassetto delle prime lettere che compongono ogni parola.
Come illustrato anche sul sito ufficiale dello strumento, il motivo per cui il Bionic Reading facilita la lettura risiede nella presenza di punti di fissazione “artificiali” che guidano l’occhio del lettore.
Ciò che avviene quando un utente (dislessico o meno) si trova di fronte a un testo è un complesso processo di decodifica dei simboli che compongono ciascuna parola, di associazione della singola parola al suo possibile significato e di interpretazione del senso generale della frase.
Nel caso di persone con dislessia, questo processo risulta particolarmente difficile e pieno di ostacoli, che possono però essere ridotti grazie ad accorgimenti relativi allo stile grafico del testo. Esistono ad esempio dei font specifici ideati per persone dislessiche oppure delle linee guida su quali font e stili sia meglio utilizzare: i sans serif (senza grazie, ad esempio Helvetica, Arial, Calibri) sono da preferire ai serif (come Times New Roman, Baskerville), la distanza tra le singole lettere di una frase dev’essere sufficiente (da evitare font che prevedono una compressione orizzontale dei caratteri producendo una sensazione di “affollamento” delle lettere sulla pagina) e così via. Inducendo il lettore a concentrare l’attenzione su punti di fissazione artificiali focalizzati all’inizio della parola, la lettura bionica gli fornisce una sorta di “navigatore” che lo guida da un punto all’altro per tutta la durata del testo. La scelta di evidenziare solo l’inizio della parola non è casuale: in molti casi, infatti, il cervello auto-completa le parole che legge confrontandole automaticamente alle rappresentazioni mentali che quella specifica combinazione di lettere ha nel suo vocabolario e creando un’associazione di significato ancor prima di terminare la lettura. I primi studi condotti su persone con dislessia hanno mostrato come l’utilizzo del Bionic Reading renda in molti casi la comprensione di un testo più agevole già dopo una sola lettura, e i vantaggi di questo metodo non coinvolgono solo chi ha difficoltà nel leggere, ma anche chi desidera migliorare la propria velocità o comprensione dei testi assorbendo concetti nel minor tempo possibile, magari per essere più produttivi ed efficienti sul lavoro o nello studio. È possibile farsi un’idea in prima persona di come funzioni il Bionic Reading grazie al tool gratuito messo a disposizione dal team di sviluppo che consente di trasformare qualsiasi testo, documento o pagina web in un testo bionico.

 

Taxisti…che gente. A Torino la categoria si racconta in un libro

Pregiudizi e luoghi comuni sui tassisti? Tanti. I taxi, chi più chi meno, li utilizziamo un po’ tutti, ma alzi la mano chi, su un percorso conosciuto, non drizza le orecchie per capire se il conducente…bara allungandolo un po’. Sarà anche per questo che il libretto “Taxisti…che gente” edito per Taxi Torino (fusione delle cooperative Radio Taxi 5730 e Pronto Taxi 5737) suscita curiosità.

“Liscio come l’olio”, un memoir per la dinastia dell’olio Sasso

Guido Novaro è l’autore del libro “Liscio come l’olio”, edito da 1001Notte nella collana Nuvole, presentato al Teatro dell’Opera del Casinò di Sanremo qualche giorno fa. Oltre all’autore, protagonisti dell’incontro sono stati lo scrittore Marino Magliani, l’editore Roberto Casalini e Maria Novaro, presidente della Fondazione Mario Novaro. Guido Novaro è il figlio di Cellino, ultimo discendente in linea diretta di Agostino Novaro che nella seconda metà dell’Ottocento creò

Roberto Poggi e la sua azienda. Una storia italiana

Presentata il 30 ottobre alla casa d’aste milanese Il Ponte, la monografia “Il mondo di Poggi”, a cura di Roberto Dulio, Fabio Marino, Stefano Andrea Poli, edita da Electa, è dedicata alla leggendaria azienda pavese produttrice di mobili e a Roberto Poggi, classe 1924, artigiano protagonista di una storia esemplare e al tempo stesso atipica. Con il fratello Ezio, Roberto infonde i saperi artigiani del padre Carlo, che negli anni ‘30 aveva trasformato il piccolo laboratorio paterno

Bisazza, il rivestimento in mosaico di vetro diventa arte

A Bisazza, uno dei brand più autorevoli nell’ambito del design e leader mondiale nella produzione del mosaico di vetro per la decorazione di interni ed esterni, fa capo anche una Fondazione alla quale è stata dedicata una recente monografia edita da Rizzoli. Nell’introduzione il giornalista inglese Ian Phillips scrive che “Se l’eroina vittoriana per eccellenza ideata da Lewis Carroll, Alice, cadesse nella tana di un Bianconiglio del XXI secolo, senza dubbio si troverebbe a suo agio alla Fondazione Bisazza… qui fanno bella mostra di sé una poltrona monumentale multicolore alta più di tre metri, un candelabro sfavillante color argento, di circa 850 chili, ricoperto di migliaia di tessere musive; e una meravigliosa, stravagante automobile rivestita di mosaico.” Il libro è un viaggio dentro

Martino Midali, autobiografia di uno stilista ma anche storia di un’azienda

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“La Stoffa della Mia Vita” è il titolo dell’autobiografia dello stilista Martino Midali, un viaggio sul filo dei ricordi per scoprire un “viandante della moda” sempre in cammino, con un’anima gipsy mai placata, che coniuga la forza della terra da cui proviene con la morbidezza racchiusa tra le pieghe delle sue inconfondibili creazioni. Martino Midali, classe 1952, originario di Mignete in provincia di Lodi, si trasferisce a Milano giovanissimo, dove comincia la sua avventura professionale.

Palazzetti, un’azienda storica che punta sul dialogo con il pubblico

Fattidistorie_palazzettiPalazzetti lancia il nuovo sito palazzetti.it, ideato da Cricket ADV, uno strumento fondamentale per avvicinarsi al mondo di questo storico produttore di camini e attrezzature per cucinare all’aperto, conoscere la storia di un’azienda a conduzione famigliare nata negli anni ’70 che è alla terza generazione, essere aggiornato su novità, iniziative aziendali e normative. La nuova identità Palazzetti non passa solo attraverso il restyling grafico e fotografico, ma rinnova il linguaggio e i contenuti per suggerire nuove chiavi di lettura e di navigazione.

La storia della Pirelli sul web

150 anni di storia in 5 episodi visibili sul web per raccontare la storia della Pirelli, una delle aziende italiane icona. La graphic novel “Pirelli, un’italiana nel mondo”, attingendo a materiali d’archivio, grafica e animazione, ripercorre le tappe più importanti dell’impresa fondata nel 1872 in provincia di Milano dal giovane Giovan Battista Pirelli, deciso a sfruttare le potenzialità del caucciù nella nascente industria dell’Italia post-risorgimentale, e diventata oggi una società globale con sedi in 160 paesi.
“Volevamo raccontare il patrimonio storico del marchio, la grande sfida della tecnologia e l’internazionalità – ha spiegato al Corriere Della Sera Maurizio Abet, senior vice president Communication Pirelli Corporate – In un’epoca in cui il digitale ha assunto grande rilevanza, ci sembrava interessante farlo con una serie web che si può guardare anche sullo smartphone, nello spirito pionieristico che ci caratterizza anche nella comunicazione.”
La graphic novel, ideata e prodotta da Cast4 in collaborazione con Fondazione Pirelli, si basa per la ricostruzione storica sul libro di Carlo Bellavite Pellegrini “Pirelli. Innovazione e passione”, pubblicato nel 2018 da Il Mulino. La direzione creativa è di Andrea Gnesutta, le illustrazioni di Andrea Pucci e Lucia Resta, regia di Giacomo Zito.

 

 

 

 

 

Ricardo Bofill, mezzo secolo di architettura fuori dagli schemi

«L’architettura deve essere specifica per ogni luogo. Quindi quello che cerco di fare è reinventarmi di continuo». A Ricardo Bofill non piace chi perpetua lo stesso progetto, chi sviluppa lo stile, aborre l’evoluzione e giura fedeltà a un’idea. Per il celebre architetto e urbanista nato a Barcelona nel 1939 l’architettura è una narrazione visionaria e surreale, ma saldamente ancorata al luogo in cui si insedia. Lo racconta la monografia Visions of architecture, recentemente pubblicata da Gestalten, che attraversa mezzo secolo di progetti e di vita fuori dagli schemi dell’audace progettista catalano. Dal complesso residenziale Xanadù (La Manzanera 1971) a quello de La Muralla Roja (Costa Blanca 1973), al monumentale progetto di abitazioni Les Espaces d’Abraxas (Parigi 1978-1983), il volume ripropone, con bellissime immagini, le opere più significative di Bofill sottolineandone l’approccio radicale e insofferente agli stereotipi.  fattidistorie_architettura_icardo-bofillfattidistorie_architettura_Xanadu_Ricardo_Bofillfattidistorie_architettura_Muralla_Roja_Ricardo_Bofillfatti di storie_architettura_Les espaces d'Abraxas_Bofillfatti di storie_architettura_la Muralla Roja_Bofill

 

 

 

 

Una storia tutta da gustare: quella del ristorante San Domenico di Imola

Fondato da Gianluigi Morini nel 1970 a Imola, il ristorante San Domenico è uno dei luoghi simbolo della cucina emiliana e italiana. Un libro adesso ne racconta la storia e le ricette celebri: Il San Domenico di Imola, piatti e sogni di un cuoco tra le stelle, edito da Minerva Edizioni, ripercorre attraverso la visione dello chef Massimiliano Mascia le tappe di un successo che ha visto il locale conquistare la prima stella Michelin nel 1975 e la seconda, da allora sempre mantenuta, due anni dopo. Alla sua guida si sono avvicendati nel tempo gli chef, zio e nipote, Valentino Marcattilii e Massimiliano Mascia. Entrambi con background di prestigio: il primo nella Francia della nouvelle cuisine. Il secondo, classe 1983 e da dieci anni chef del San Domenico, da Vissani a Baschi in Umbria, all’Osteria Fiamma di New York e al Plaza Athénée di Parigi. Con la prefazione del bistellato Giancarlo Perbellini (che ha fatto parte della brigata della cucina negli anni ’80), il volume ripropone anche cinquanta ricette esclusive del ristorante come il risotto con rombo al profumo di agrumi, l’uovo in raviolo, la pesca con verbena e babà al rum.

 

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