Authorfattidistorie

Storia del bagno. Com’è cambiato il wellness in 50 anni

“Il Bagno. Culto e Cultura” è il titolo del volume che la rivista “Il Bagno Oggi e Domani”, DBInformation, ha pubblicato per celebrare i suoi 50 anni di attività. Il libro si è avvalso della collaborazione, per il layout design, di Odo Fioravanti e, per la sezione dedicata ad oltre 50 aziende del settore, di Luisa Pianzola di Fattidistorie. Attraverso voci e storie dei protagonisti del mondo del wellness il libro racconta come in cinque decadi (dal 1973, anno di fondazione della rivista, al 2023) si sia formata la cultura di un settore in continua evoluzione e oggi più che mai al centro dell’interesse di consumatori e interior designer. L’uscita del libro è stata accompagnata da una mostra al Museo dell’ADI di Milano patrocinata, tra gli altri, da ADI, Assobagno di FederlegnoArredo, Cersaie e Confindustria Ceramica, IED, ISH e Messe Frankfurt, Scuola di Design del Politecnico di Milano.

Che impresa la mia vita

sandra
Una quotidianità piena di impegni (è presidente della Cna Picena di Impresa Donna), 15 dipendenti e centinaia di clienti che ogni giorno si affidano al suo centro estetico Akos di Ascoli Piceno.
Ma la storia di successo di Sandra Gouveia, brasiliana e ascolana d’adozione, nasconde risvolti complessi che valeva la pena raccontare. Nasce così Che impresa la mia vita, memoir in cui l’imprenditrice si racconta mettendo in luce la voglia di riscatto, il sorriso e l’energia che da sempre la caratterizzano.
«Ho vissuto dieci vite in una – scherza Sandra – , per questo volevo far conoscere al pubblico chi sono veramente. Dopo un’infanzia molto difficile, sono partita dal Brasile con 200 dollari in tasca e, una volta in Italia, ho studiato, mi sono rimessa in gioco e ho aperto la mia attività. Con questo libro spero di diffondere un messaggio di ottimismo e determinazione per tutte le donne».
Le testimonianze dell’autobiografia sono state raccolte da Gianluca Vagnarelli, editing di Luisa Pianzola.

La storia della Came diventa un libro

“Per fare il futuro bisogna essere capaci di immaginarlo, raccontarlo e dotarlo di significati abbastanza coinvolgenti da convincere altre persone a seguire lo stesso cammino”. Paolo Menuzzo, fondatore di CAME, sintetizza così la storia del gruppo veneto che in quasi di 50 anni è diventata una realtà leader a livello mondiale nel settore dell’automazione. Questa capacità di coinvolgere le persone è anche del figlio Andrea, la seconda generazione Menuzzo, CEO dal 2005. Alla base del successo le persone, che sono il motore della crescita di un gruppo internazionale che mantiene il suo quartier generale alle porte di Treviso. Paolo Menuzzo è un rappresentante emblematico del contesto imprenditoriale e sociale del nord-est. Un uomo che ha fatto suo il detto popolare “quando si chiude una porta si apre un portone” e ogni volta nelle situazioni problematiche ha saputo volgere lo sguardo oltre l’ostacolo, mantenendo salda la leadership e il ruolo di imprenditore anche quando arriva il momento di far entrare in azienda la seconda generazione e ritagliarsi il ruolo di Presidente. Il figlio Andrea, di fronte alla sfida di gestire un gruppo in forte sviluppo, sperimenta nuove possibilità di business in un momento dinamico ma anche incerto, dove per crescere era necessario innovare su più fronti. Nel libro “I Menuzzo e Came. Una storia di passione per il prodotto, i clienti e le relazioni” la storia di questa azienda, scritta dal docente universitario Andrea Moretti, è raccontata in prima persona da Paolo Menuzzo che ne illustra i passaggi salienti, dalla fine degli anni ‘70 mentre Andrea Menuzzo tratteggia i cambiamenti della storia più recente del gruppo, dagli anni 2000 ad oggi.

Un regista per il made in Italy

Giorgio Oppici ha realizzato tanti video ma chiamiamoli short movies perchè di piccoli film si tratta, molti dedicati al mondo imprenditoriale italiano e ai suoi prodotti. E tutti ispirati, con qualcosa di catturante e coinvolgente. Come il bellissimo “La bella addormentata”, dedicato a un’automobile leggendaria, la Cisitalia D46, invecchiata e custodita (con grande amore) in un garage in campagna. Il suo magico tocco fa emergere la vita segreta che scorre nelle fabbriche, nei ristoranti, negli alberghi, nelle cantine che rappresentano il tessuto più prezioso dell’industria manifatturiera, di quella dell’accoglienza e del turismo italiani. E se a rendere poetico “Il barbiere di Fasano”, cioè il signor Nicola Lombardi che da 50 anni tutte le mattine alle 6.30 apre il suo piccolo salone nella cittadina pugliese, contribuisce anche il commento musicale di Erik Satie, descrivere con empatia l’attività del Gruppo Novellini, industria mantovana costruttrice di box doccia, era un’impresa più complessa. Eppure la cinepresa di Oppici ci riesce benissimo.

Come ti racconto il design

Eterogeneità, interdisciplinarietà, Ibridazione: sono queste le chiavi interpretative nelle quali leggere Design Storytelling. Design e comunicazione nell’era della complessità, volume pubblicato dall’architetto e designer Giulio Ceppi, con Domenico D’Alessio, per i tipi di Stefano Lupetti Editore. Il libro, che fa parte della collana “Manuali imperfetti”, è un insieme di materiali compositi che vogliono aiutare a comprendere gli imprescindibili rapporti tra la dimensione del prodotto e le sue appendici comunicative.