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Ti offro un caffè. Le torrefazioni eccellenti

Sapevate che il caffè in chicchi è il secondo prodotto più commerciato al mondo, dopo il petrolio? E che i torrefattori italiani sono al secondo posto al mondo per volumi di caffè in grani torrefatto ed esportato in gran parte nei paesi del nord d’Europa? Un’abitudine, quella di prendere un caffè, sulla quale si fonda un’economia ma non solo. Sui modi corretti per gustare un espresso, i bar consigliati o le più esclusive miscele da acquistare, molto si sa, ma a fare il punto su quali siano i modi migliori per trasformare il caffè e i luoghi dove acquistarlo al top, ci ha pensato il progetto De’Longhi “L’Eccellenza delle torrefazioni italiane”, una guida digitale che presenta 25 delle più prestigiose torrefazioni italiane selezionate da Gabriella Baiguera, esperta di caffè e formatrice Master of Food Caffè di Slow Food. Presentati con la loro storia, i metodi di lavorazione del caffè, l’origine o la miscela top, questi piccoli ma eccellenti torrefattori, risultato di una passione che si tramanda di padre in figlio, investono nell’acquisto dei sacchi migliori di caffè in semi crudi, cotti poi in forni tradizionali a tamburo o in moderni forni a convezione d’aria e confezionati in chicchi per il consumo.

Il viaggio di Slow Food nel mondo del caffè è iniziato quasi 20 anni fa in Guatemala. Da allora molti sono stati i progetti di tutela di caffè unici portati avanti in tutto il mondo, senza mai perdere di vista l’importanza dei torrefattori. Sono loro che, incontrando i produttori nelle piantagioni, con la loro esperienza e cultura li indirizzano verso il miglioramento dei caffe e la creazione delle miscele più adatte alle esigenze italiane. Un espresso doc si prepara solo con miscele o mono-origini di ottima qualità che devono essere conservate in barattoli di latta con chiusura ermetica in un luogo fresco per preservare le sostanze odorose, pregio assoluto di un buon caffè. E niente zucchero, perchè sorso dopo sorso la percezione del gusto amaro cala d’intensità, interrompe la sua azione di “disturbo” e lascia via libera ai grandi pregi del caffè: l’aroma e la persistenza.

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